NON BASTA MORIRE PER DIVENTARE SANTI
A venti anni dalla morte, edito da Il Pellegrino, esce il libro indagine su Giovanni Paolo II “Non basta morire per diventare santi. Il ʻcasoʼ del Papa che la gente volle ʻsanto subitoʼ” di Gavino Pala. Un testo basato su documenti originali e ricco di testimonianze inedite delle persone più vicine al Pontefice polacco salito al soglio di Pietro nel 1978. L’8 aprile 2005 si celebrano i funerali di Karol Wojtyla e in piazza San Pietro, così come nelle strade di Roma pervase da sentimenti di dolore e di raccoglimento, accade qualcosa di inaspettato: i fedeli alzano cartelli, con una richiesta chiara e precisa, “Santo Subito”. Richiesta che il successore, papa Benedetto XVI, porterà a compimento superando resistenze e accogliendo le istanze del popolo di Dio. Di quel venerdì un’immagine rimarrà indelebilmente impressa in tutti, ossia quel vento che improvvisamente inizia a soffiare sulla piazza. Un vigore che a molti sembra soprannaturale, una forza che viene dallo Spirito Santo e che, sfogliandole, sembra accarezzare le pagine del Vangelo posizionato sulla bara di Giovanni Paolo II.
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Nelle 160 pagine viene ricostruito l’iter di una canonizzazione che ha cambiato la storia: attraverso gli incontri e le voci dei protagonisti di quei giorni - dal vaticanista Lucio Brunelli a monsignor Sławomir Oder, dal professor Carlo Jovine a padre Luigi Borriello, per finire il cardinale Salvatore De Giorgi -, Pala offre uno spaccato non solo della Chiesa di inizio del terzo millennio, ma anche un respiro ecclesiale che, due decenni dopo, sembra in qualche modo perduto. Ripercorrendo ancora le date, si rammenta come sabato 2 aprile 2005, alle ore 21.37, il mondo intero si fermò: il Santo Padre si spegneva, dopo una lunga malattia e al culmine di un Pontificato che, anno dopo anno, fu in grado di lasciare una traccia decisamente significativa nell’anima di milioni di credenti. Ma, richiamando il titolo dell’opera, è davvero possibile proclamare santo qualcuno per acclamazione popolare?
L’Autore, secondo il suo consueto stile letterario e una solida esperienza maturata nel giornalismo, ci conduce dunque in un viaggio tra fede, emozione collettiva e rigore ecclesiastico, svelando, tra l’altro, i meccanismi della Chiesa nell’esaminare la vita e le opere di questa figura straordinaria e indimenticata, di cui riscopriamo il destino, l’eredità spirituale e la santità in questa epoca contemporanea.
Un tema, quest’ultimo, «ampiamente dibattuto all’interno del cattolicesimo», come si legge nell’Introduzione, dove viene poi ricordato «cosa viene scritto in uno dei testi cardine del Concilio Vaticano II come la Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium: “Tutti i fedeli d’ogni stato e condizione sono chiamati dal Signore, ognuno per la sua via, a una santità, la cui perfezione è quella stessa del Padre celeste”. Parole che risuonano più di cinquant’anni dopo nell’Esortazione apostolica di papa Francesco Gaudete et exsultate, quando parla di “far risuonare ancora una volta la chiamata alla santità, cercando di incarnarla nel contesto attuale, con i suoi rischi, le sue sfide e le sue opportunità”».
Gavino Pala è nato a Roma nel 1980. Sposato con tre figli, laureato in storia dell’integrazione europea, nel 2001 entra nella redazione del Maurizio Costanzo Show, dove rimane fino al 2007, per poi passare a Tv2000 (l’emittente della Conferenza Episcopale Italiana), occupandosi principalmente di temi legati alla politica, al sociale e alla Chiesa. Dal 2021 lavora al programma di approfondimento mattutino “Di buon mattino”. Negli ultimi anni ha seguito i principali appuntamenti ecclesiali, come il Sinodo dedicato ai giovani (2018), quello sull’Amazzonia (2019) e il Summit sugli abusi (2019). Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato: La Chiesa risponde agli abusi sui minori (2020) e Mi volevano morto. Papa Francesco alle prese con i suoi detrattori (2023); per Il Pellegrino ha firmato: Alle radici della dissoluzione. L’Europa perduta di Enrico Berlinguer (2024). È inoltre vincitore del Premio Agape 2024 Caffè letterari d’Italia e d’Europa.